the Cult of Fluxus in ConcettoConcerto

2014
21 novembre, Teatro della Maruca – Crotone
22 novembre, Teatro della Maruca – Crotone
10 dicembre, More/Teatro Morelli – Cosenza
13 dicembre, Ricrii, Teatro Umberto – Lamezia Terme (Cz)

2015
18 gennaio, Birreria 34 – Taurianova (Rc)

designed by Raffaele Cimino / Heidi Comunicazione
Artwork by Raffaele Cimino

 

Flussi di coscienza che scendono giù vorticando e svuotandosi come quando togli il tappo ad una vasca piena d’acqua. Giochi di parole, ironia, pensieri in metrica, suoni elettronici, loop ossessivi, disturbi acustici.
The Cult of Fluxus è narrazione frammentata, parola detta a voce piena, parola urlata, straziata, distorta… che si fonde e confonde con la ricerca di linee melodiche di matrice soul e con loop e beat di diversa provenienza. Performance aperta all’improvvisazione e al cambio rapido di coordinate sonore.

Voci: Flavia Lisotti e Ernesto Orrico
Loop e potenziometri: Mattia Argieri

 

photo by Marco Ascrizzi
photo by Marco Ascrizzi

estratti dalla rassegna stampa:

Dub, elettronica, noise, electro, musica sperimentale, metal: sono tante le forme in cui si declina il Fluxus di Orrico, inclusi riff tenebrosi e ossessivi, il rock letterario alla Massimo Volume, un ambient rumorista. Le parole si inseguono, riverberano, inciampano sopra i tessuti musicali orditi dai vari artisti. Aver consegnato un pezzo a un solo musicista rende ciascuna traccia densa e peculiare.
Gianluca Veltri, Il Quotidiano della Calabria

Sembrano riunioni a due di autocoscienza davanti a uno specchio immaginario, con l’armamentario di chi ama così tanto la parola e le sue infinite possibilità da farla esplodere e deflagrare in tutte le direzioni possibili, specchio compreso. Che spesso, infatti, si frantuma.
Eugenio Furia, Corriere della Calabria

I testi recitati dall’attore-regista Ernesto Orrico sono flash di osservazione e denuncia, flussi di parole e giochi con la cultura alta e la cultura pop, stranianti come i suoni minimali, apocalittici, futuristici, vintage, concreti o immaginifici di cui musicisti delle più varie estrazioni li hanno vestiti – o spogliati – e andrebbero affrontati in un ambiente adatto che difficilmente, almeno per chi tende a distrarsi, possono essere la casa e le casse del computer. A meno che non si spengano tutte le luci e ci si trasporti in un teatro mentale.
Letizia Bognanni, Rockit

Pensieri ad alta voce sulla realtà che ci esplode intorno, schegge satiriche, polemiche, incazzose, nude. Un cut-up di quello che forse pensiamo tutti noi, in cerca di spiragli e motivazioni per resistere.
Vittore Baroni, Fb page

 

soundcloud:
soundcloud.com/thecultoffluxus

facebook:
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